Medicina integrata, che cos’è?
In questi ultimi anni si sta sempre più ponendo all’attenzione pubblica l’ambito delle cosiddette Medicine Complementari ( non convenzionali), in passato definite anche alternative.
La Medicina in realtà è unica e poggia le sue radici sull’arte Ippocratica dell’antica Grecia ( tutti noi medici siamo tenuti a fare il cosiddetto giuramento ippocratico) e da li si è poi evoluta sino ad arrivare all’odierna Medicina Scientifica.
In questi ultimi decenni la Medicina ha cercato di affermarsi sempre più come scienza del dato obiettivo, trascurando un po’ il “dato” subiettivo della persona che porta il disagio. Nel fare questo l’analisi si è spostata sempre più in profondità dall’organismo, all’organo, alla cellula fino alle particelle subcellulari e oltre. Tutto questo è una grande conquista di valore inestimabile e non ripudiabile.
Quello che è stato tralasciato, probabilmente nella foga e nell’entusiasmo di scoperte sempre più ardite, l’unità dell’insieme:
organelli subcellulari↔cellula↔tessuto↔organo↔apparati↔sistemi↔organismo↔ambiente esterno.
È oramai riconosciuto da molti anni che l’ambiente in cui viviamo ha un impatto profondo sulla nostra fisiologia e in questi ultimi anni è stato dimostrato che esso interagisce con il nostro DNA provocando anche modificazioni trasmissibili (epigenetica).
AMBIENTE INTERNO ↔ AMBIENTE ESTERNO
Ed è proprio al recupero di un approccio d’insieme (olos) a cui le medicine non convenzionali sono tese nell’ambito della medicina più propriamente scientifica e tecnologica.
Concretamente questo cosa significa?
Chiariamo prima di tutto cosa significa approccio globale, olistico:
partendo da quello che è il nostro organismo la prima divisione da abbandonare è quella tra corpo e mente in quanto sono in continua interrelazione: dal corpo alla mente ( terminazioni nervose/cervello) e dalla mente al corpo ( terminazioni nervose, neuro peptidi, ormoni).*
A seguire va sempre ricordato che tutti gli apparati funzionano in sintonia l’uno con l’altro generando armonia o disarmonia, benessere o disagio (il sintomo).
Da questi presupposti l’approccio si muove nel riconoscimento del disagio/sintomo/malattia dell’organismo umano utilizzando tutti gli strumenti a disposizione (esami del sangue, radiografie, farmaci, etc) e associando a questi un approccio di sostegno all’aspetto emozionale/mentale e l’utilizzo di farmaci fitoterapici e omeopatici già ampiamente usati anche in altri paesi europei e non ( Francia, Germania, Svizzera).
Per esempio se devo trattare una persona che si presenta con un quadro di polmonite prima di tutto mi accerto sullo stato della funzione respiratoria, procedo con l’esecuzione di una radiografia del torace, prescrivo una terapia antibiotica adeguata in associazione ad un probiotico per reintegrare le flora commensale (una buona flora commensale è fondamentale per una buona risposta immunitaria), farmaci omeopatici e/o fitoterapici per la coloritura psichica del polmone sofferente (organo del soffio, dell’aria, dell’anemos).
Tornando agli antichi c’è una frase di Anassimene (filosofo greco 586-528 a.C.) che riassume poeticamente quanto ho cercato di spiegare in parole semplici e concrete:
Come l’ anima (psiche) nostra che è aria, ci tiene insieme così il soffio (pneuma) e l’aria
Abbracciano (….) tutto il mondo