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La malattia a corpi di Lewy (Lewy Body Disorders-DLB) è una forma di demenza progressiva caratterizzata dalla presenza di strutture anormali nelle cellule del cervello chiamate “corpi di Lewy” (la malattia fu scoperta nel 1912 da F.H.Levi, il cui nome divenne “Lewy” nella traduzione dal tedesco). Queste strutture sono distribuite in varie aree del cervello e sono composte in gran parte da una proteina chiamata alfa-sinucleina, il cui meccanismo di formazione è sconosciuto. Diversamente dalla malattia di Alzheimer in cui i neuroni muoiono, nella malattia a corpi di Lewy solo il 10-15% dei neuroni scompare e i rimanenti non funzionano.
È la seconda più comune causa di demenza degenerativa dopo la malattia di Alzheimer negli anziani di oltre 75 anni (20-25% di tutte le demenze). La prima descrizione della sindrome, caratterizzata da parkinsonismo e decadimento cognitivo con sintomi psicotici è stata fatta oltre 40 anni fa. I fattori di rischio non sono ben conosciuti, ma la presenza dell’allele ε4 dell’apolipoproteina, pare sia tale o comunque associato alla malattia. Le lesioni da corpi di Lewy corticali, sono inclusioni intracitoplasmatiche eosinofile classicamente associate alla malattia di Parkinson (MP), nella quale si ritrovano nei nuclei del tronco (locus coeruleus, sostanza nigra, Meynert), mentre nella DLB sono diffusamente presenti anche nella corteccia e nell’ippocampo. La DLB presenta un decadimento cognitivo progressivo con caratteristiche cortico-sottocorticali, ad andamento fluttuante, molto frequentemente associato da allucinazioni visive, presenti sin dall’esordio (per lo più notturni) ed a parkinsonismo. Si evidenzia una spiccata sensibilità ai neurolettici con disturbi del sonno REM e disfunzione autonomica.
L’esordio della DLB presenta episodi ricorrenti di confusione in un quadro di deterioramento progressivo ingravescente, con deficit neuropsicologici sia di tipo corticale sia sottocorticale, quindi turbe dell’attenzione, richiamo della memoria, disfunzioni frontali e visuo-spaziali (test di lettere frammentate). I sintomi psico-allucinatori sono già evidenti nelle fasi precoci con allucinazioni prevalentemente visive, complesse e ben strutturate, spesso a esordio notturno, simile in circa 80% a quelle descritte nella MP. Il parkinsonismo, altro sintomo meno frequente all’esordio (circa 40%) ma ingravescente, a volte più invalidante rispetto alla MP, nella fase avanzata. Disturbi del sistema nervoso autonomo con l’ipotensione ortostatica e l’ipersensibilità del seno carotideo, incontinenza urinaria sembrano essere più frequenti nella DLB che la MP. Sintomi depressivi, particolarmente frequenti nella DLB, si manifestano in modo fluttuante, invece l’ansia è libera e generalizzata.
La diagnosi della DLB pone soprattutto una differenziazione clinica e d’imaging, nei confronti della MP e della MP con demenza, quindi comparsa di disturbi extrapiramidali con deterioramento cognitivo almeno di 1 anno (regola di 1anno) e sintomi psicotico-allucinatori già evidenti nella fase precoce, sono suggestivi per la DLB. Il neuro-imaging SPECT con DaTSCAN è una nuova metodica scintigrafica che studia certe “funzioni” del sistema nervoso centrale in condizioni di normalità o patologia attraverso delle “immagini”. Si tratta di un tracciante (FP-CIT), antagonista dei trasportatori della dopamina (DAT) presenti nelle terminazioni pre-sinaptiche dei neuroni dopaminergici, in particolare in quelli nigro-striati, ai quali si lega con affinità. La SPECT con DaTSCAN è quindi indicata nel rilevare la perdita di terminazioni neuronali dopaminergiche funzionali nel corpo striato in tutti quei pazienti con sintomi di un parkinsonismo clinicamente incerto.
L’impostazione terapeutica nella DLB è particolarmente complessa perché gli effetti antidopaminergici e anticolinergici dei neurolettici convenzionali, rendono difficile il trattamento dei sintomi psicotici, quindi l’uso dei neurolettici atipici è una scelta valida al trattamento della psicosi nel corso della DLB.